contratti pubblici – Revisione prezzi – posizione giuridica soggettiva fatta valere dal ricorrente – giurisdizione
il TAR Lazio ha recentemene ribadito che l’istanza con cui si richiede la revisione dei prezzi dà avvio ad un procedimento amministrativo in cui l’Amministrazione deve effettuare una valutazione discrezionale comparando l’interesse dell’operatore economico alla revisione e l’interesse pubblico; questo si conclude con l’adozione di un provvedimento autoritativo da impugnarsi nel termine decadenziale di legge. Quanto all’an della pretesa alla revisione, quindi, la posizione del privato ha carattere di interesse legittimo; solo una volta eventualmente riconsciuto che la revisione è dovuta, e con esclusivo riferimento al quantum, la posizione giuridica del privato si qualifica di diritto soggettivo: ciò, pur non incidendo sulla giurisdizione, vertendosi in ipotesi di giurisdizione esclusiva, incide però sugli strumenti processuali di tutela (TAR Lazio, Roma, Sez. II – bis, 9 Settembre 2024).
Read Morecontratti pubblici – grave illecito professionale – esclusione dalla gara – rilevanza della condotta emersa sia in ambito pubblico sia privato
Il Consiglio di Stato ha recentemente ribadito che non rileva che la condotta sintomatica sia emersa nell’ambito dell’esecuzione di un contratto pubblico piuttosto che privato. La nozione di grave illecito professionale che può portare all’esclusione dalla gara, ferma la necessaria valutazione discrezionale della stazione appaltante, ricomprende ogni condotta, collegata all’esercizio dell’attività professionale, contraria ad un dovere posto da una norma giuridica di natura civile, penale o amministrativa e non prevede un numero chiuso di gravi illeciti professionali Consiglio di Stato, sez. IV, 03.09.2024 n. 7361).
Read Morepianificazione urbanistica – destinazione produttiva – localizzazione industrie insalubri di prima classe – illegittimità di divieto generalizzato
Il TAR Brescia, accogliendo con una recente sentenza le tesi prospettate da questo Studio, ha sancito l’illegittimità di una pianificazione territoriale che preveda il divieto generalizzato della localizzazione sul territorio comunale delle industrie insalubri di prima classe. La verifica circa la possibilità di inibirne l’insediamento deve essere eseguita caso per caso con valutazione dell’effettivo impatto ambientale da parte delle autorità competenti, tenendo conto anche dei progressi tecnologici e delle misure di mitigazione in concreto adottabili (TAR Lombardia, Brescia, n. 702 depositata in data 6.8.2024).
Read Morecodice contratti pubblici – fatturato specifico è requisito di capacità tecnica – professionale – avvalimento operativo
Per l’art. 100, comma 11, del nuovo Codice dei contratti pubblici (D. Lgs. n. 36/2023) , il requisito del fatturato specifico dei precedenti anni di attività è qualificato come requisito di capacità tecnica e professionale. Ne deriva che, in caso il concorrente faccia ricorso al ‘prestito’ di detto requisito mediante ‘avvalimento’, si è in presenza non di un avvalimento di garanzia, bensì di un ‘avvalimento operativo’, con tutte le conseguenze che ne derivano in termini di contenuti minimi, richiesti a pena di nullità, del contratto di avvalimento stesso ( TAR Veneto, sez. I, 17 luglio 2024, n. 1886).
Read MoreSTRADA PUBBLICA O PRIVATA – ISCRIZIONE ELENCO STRADE PUBBLICHE – VALORE DICHIARATIVO – GIURISDIZONE ORINARIA ANCHE IN CASO DI CONTESTAZIONE DI ATTO AMMINISTRATIVO
La Cassazione a Sezioni Unite torna sul tema.
L’iscrizione di una strada nell’elenco delle vie pubbliche o gravate da uso pubblico ha valore meramente dichiarativo e reca una semplice presunzione di pubblicità dell’uso, sempre superabile con la prova contraria e mediante un’azione ‘negatoria di servitù’; ne consegue che la controversia relativa alla proprietà, pubblica o privata, di una strada, o all’esistenza di diritti di uso pubblico su una strada privata, è devoluta alla giurisdizione del Giudice Ordinario; l’azione, infatti, riguarda l’accertamento di diritti soggettivi, dei privati o della pubblica amministrazione. Ciò vale anche se la domanda ha formalmente ad oggetto l’annullamento dei provvedimenti amministartivi di classificazione della strada: il “petitum” sostanziale, non essendo diretto a sindacare un provvedimento autoritativo della P.A., ha , infatti, natura di accertamento (Cassazione, Civ. Sezioni Unite, 2o giugno 2024, n. 17104).
ambiente. bonifica. rifiuti. messa in sicurezza di emergenza imputabile al proprietario non colpevole
Di recente il Consiglio di Stato è tornato ad affermare che la responsabilità per la messa in sicurezza di emergenza (MISE.) si ricollega alla mera qualità di gestore del sito e prescinde da una prova della responsabilità nel causare l’inquinamento; la MISE non si configurerebbe, infatti, come misura sanzionatoria, ma quale misura di prevenzione dei danni, imposta dal principio di precauzione e dal correlato principio dell’azione preventiva; quindi grava sul proprietario o detentore del sito da cui possano scaturire i danni all’ambiente per il solo fatto di essere tale, senza necessità di accertarne il dolo o la colpa. (Consiglio di Stato, Sez. III, 29 aprile 2024, n. 3897)
Read MoreEDILIZIA ED URBANISTICA – PERMESSO DI COSTRUIRE – SILENZIO ASSENSO – PRESUPPOSTI – DECORSO DEL TEMPO
Secondo la più recente giurisprudenza amministrativa, ai sensi dell’art. del D.Lgs n. 380/2001, anche ove l’attività oggetto del permesso di costruire richiesto non sia conforme alle norme, si configura la formazione del silenzio assenso, vista la natura stessa dell’istituto; il silenzio assenso si forma per il solo fatto dell’inutile decorso del termine prefissato per la pronuncia espressa dell’amministrazione comunale. Infatti, la tesi per cui, oltre a ciò, sarebbe necessario che la parte istante dia prova della sussistenza di tutti i requisiti soggettivi ed oggettivi ai quali è subordinato il rilascio del titolo edilizio risulta, allo stato mutato, alla luce della più recente giurisprudenza del Consiglio di Stato (così: Tar Campania, Napoli, sez. VI, 29 Febbraio 2024, N. 1388; Cons. St. 4 Settembre 2023, n. 8156).
Read MoreESPROPRIAZIONE E URBANISTICA – REITERAZIONE VINCOLI ESPROPRIATIVI – MOTIVAZIONE SPECIFICA
Il TAR Palermo ribadisce che vincoli urbanistici, decaduti per effetto del decorso del termine di legge, possono essere legittimamente reiterati solo se la scelta della P.A. sia corredata da congrui e specifici elementi oggettivi sull’attualità della previsione, a seguito di una nuova ed adeguata comparazione degli interessi pubblici e privati coinvolti, e con motivazione delle scelte urbanistiche, tanto più dettagliata quante più volte viene ripetuta la reiterazione del vincolo.
In particolare non possono non essere indicati, a pena di illegittimità:
a) le ragioni che hanno impedito la realizzazione dell’opera a cui l’esproprio è preordinato, b) azioni e atti volti ad evitare che la situazione si riproponga, c) ragioni in ordine alla insussistenza di possibili alternative d) persistenza delle ragioni di interesse pubblico sottese alla necessità di reiterare il medesimo vincolo (TAR SIcilia, Palermo, sez. II, 15 febbraio 2024 n. 591; così anche G.A.R.S., 5 giugno 2023 n. 394 e 28 marzo 2022, n. 383).
Read MoreCASSAZIONE SEZIONI UNITE – LEGITTIMAZIONE A RICORRERE – CONTESTAZIONE INTERVENTO EDILIZIO SU AREE LIMITROFE – SUFFICIENTE LA ‘VICINITAS’ – NON NECESSARIA LA PROVA DI UN DANNO SPECIFICO
La Cassazione, Sezioni Unite, ha chiarito nuovamente che il requisito della vicinitas è sufficiente per radicare la legittimazione attiva e l’interesse a ricorrere contro la realizzazione di un’opera, senza che occorra la prova puntuale della concreta pericolosità della stessa; la vicinitas costituisce un elemento di differenziazione e qualificazione sufficiente e adeguato a giustificare l’azione giudiziale (Corte Cass., Sez. Unite Civili, 18 gennaio 2024, n. 2000).
Read MoreCONTRATTI PUBBLICI – ESCUSSIONE CAUZIONE DEFINITIVA – RISOLUZIONE DEL CONTRATTO PER SOPRAVVENUTA INTERDITTIVA PREFETTIZIA – IMPOSSIBILITÀ
Una recente decisione del Consiglio di Stato sottolinea che, perchè la Stazione Appaltante risulti legittimata a riscuotere la cauzione definitiva, deve sussitere un inadempimento contrattuale imputabile all’aggiudicatario che risulti pregiudizievole per l’Amministrazione. Deve, dunque, ritenersi esclusa l’escussione della garanzia definitiva in via automatica basata sulla risoluzione del contratto, non per inadempimento, ma per la sopravvenuta interdittiva prefettizia; ciò significherebbe attribuire all’escussione una funzione sanzionatoria, che risulta, però, estranea all’istituto e configurerebbe, quindi, un indebito arricchimento della Stazione Appaltante (Cons. St., Sez. III, 12 gennaio 2024, n. 392).
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