MESSA IN SICUREZZA D’EMERGENZA E PROPRIETARIO INCOLPEVOLE: IL PUNTO DELLE SEZIONI UNITE DELLA CASSAZIONE
A fronte dei diversi orientamenti presenti recentemente in giurisprudenza, le SSUU della Cassazione hanno chiarito che l’obbligo di eseguire le misure di messa in sicurezza di emergenza e di bonifica non può essere imposto al proprietario del sito contaminato incolpevole dell’inquinamento; gli effetti a suo carico restano limitati a quanto previsto dall’art. 253 d.lgs. n. 152 del 2006 (codice dell’ambiente) con riguardo a oneri reali e privilegi speciali immobiliari per il rimborso delle spese relative agli interventi effettuati dall’autorità competente e nei limiti del valore di mercato del sito determinato dopo l’esecuzione degli interventi stessi. In tema di bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati, infatti, l’obbligo di adottare le misure idonee a fronteggiare la situazione di inquinamento è a carico di colui che di essa sia responsabile per avervi dato causa, in base al principio “chi inquina paga”; ciò vale anche per la MISE sulla base del disposto del T.U dell’Ambiente (Cass. civile, SS.UU, n.3077 del 1° febbraio 2023).
Read MoreORDINANZA DI RIMOZIONE RIFIUTI EX ART. 192. L’OBBLIGO DI ADEMPIERE RICADE IN CAPO ALLA CURATELA FALLIMENTARE
Recentemente il Consiglio di Stato ha affermato che l’onere di smaltimento dei rifiuti di cui all’art. 192 del d.lgs. 152/2006 ricade sulla curatela fallimentare e i relativi costi gravano sulla massa fallimentare. Per due ragioni: l’abbandono costituirebbe una diseconomia esterna, ovvero un’esternalità negativa, derivante dall’attività di impresa, e quindi un costo di cui i creditori della massa fallimentare stessa dovrebbero farsi carico per potere avvantaggiarsi dell’eventuale residuo attivo della procedura; inoltre, l’abbandono di rifiuti ricade nell’ampia categoria degli illeciti amministrativi, che secondo costante giurisprudenza non si estinguono per fallimento del trasgressore (Consiglio di Stato, Sez.IV, 2 marzo 2023, n. 2208)
Read MoreABUSO EDILIZIO IN ZONA VINCOLATA. AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA ‘IN SANATORIA’. L’OBBLIGO DI COMUNICAZIONE DEI MOTIVI OSTATIVI EX ART. 10 – BIS L N. 241/90 E’ RIFERIBILE AL PARERE VINCOLANTE DELLA SOPRINTENDENZA E NON SOLO AL DINIEGO FINALE
Con una recente sentenza, il TAR di Brescia -nel ribadire l’immediata impugnabilità degli atti endoprocedimentali laddove comportino un arresto della procedura- ha deciso di aderire alla tesi interpretativa secondo la quale il preavviso di rigetto deve essere reso prima dell’espressione del parere negativo definitivo della Soprintendenza (e non solo prima del diniego definitivo, che risulta vincolato al parere della Soprintendenza stessa); trattasi, infatti, di istituto di applicazione generale ed, inoltre, è proprio il parere negativo della Soprintendenza l’atto di contenuto sostanzialmente decisorio rispetto al quale l’adempimento prescritto dall’articolo 10 bis della legge 241/1990 consente all’interessato di fornire il proprio contributo partecipativo al fine di superare la posizione ostativa all’accoglimento della sua istanza di accertamento di compatibilità paesaggistica (T.A.R. Lombardia, Brescia, sez. I, 23 dicembre 2022, n. 1360).
Read MoreDIRITTO AMMINISTRATIVO – AMMISSIBILE LA VALUTAZIONE POSTUMA DI COMPATIBILITA’ PAESAGGISTICA PER ABUSI ANTE 2006
Una recente decisione del TAR Lombardia, Sez. Brescia (n. 1220/2022 pubblicata il 2.12.2022), con una motivazione articolata e puntuale riconosce che la sanatoria paesistica è possibile per gli abusi ante 2006, in quanto si tratta di abusi ai quali si applica il regime più favorevole in vigore prima delle modifiche introdotte dall’art. 27 comma 1 del Dlgs. 157/2006. La disciplina della sanatoria rimane infatti ancorata al momento storico della realizzazione delle opere abusive. L’ancoraggio alla disciplina anteriore discende dalla considerazione che le norme sulla sanabilità degli abusi paesistici hanno natura sostanziale, in quanto attengono al patrimonio giuridico incorporato nel fondo al momento della trasformazione non assentita. Per il principio di certezza del diritto, devono quindi rimanere applicabili anche nel successivo e più severo regime sanzionatorio (v. TAR Brescia Sez. II 8 luglio 2013 n. 650).
Read MoreBONIFICHE. ASSUNZIONE IMPEGNI DA PARTE DEL SOGGETTO NON RESPONSABILE. OBBLIGO DI ULTIMARE LE OPERE
il TAR Milano ha ribadito che l’assunzione volontaria dell’obbligo di caratterizzazione o di bonifica da parte del proprietario interessato gli impone di portare a termine gli impegni assunti, senza potervisi sottrarre; egli tuttavia può rivalersi nei confronti del responsabile dell’inquinamento per le spese sostenute; al contempo l’Amministrazione Pubblica ha comunque il potere/dovere di individuare il responsabile dell’inquinamento, in capo al quale permane l’obbligo di porre rimedio all’inquinamento stesso (TAR Lombardia, MIlano, sez. III, 24 Gennaio 2022, n. 156)
Read MoreAMBIENTE – OBBLIGO DI BONIFICA – RESPONSABILITA’ DELLE HOLDING
Il Consiglio di Stato ha recentemente affermato che l’accertamento delle responsabilità dell’inquinamento non si deve fermare all’individuazione “dell’autore materiale” della condotta di inquinamento laddove faccia parte di un gruppo più ampio, ma questo può essere esteso ai soggetti che hanno il controllo della fonte di inquinamento in virtù di poteri decisionali, o che rendono comunque possibile detta condotta in forza della posizione giuridica che rivestono all’interno dei rapporti con il diretto inquinatore. Infatti, la concezione sostanzialistica di impresa sviluppatasi a livello europeo in materia di tutela della concorrenza può trovare ingresso anche in altri settori nei quali, a fronte di una pluralità di imprese facenti parte di un gruppo, può essere comunque individuata una identità economica del gruppo con un conseguente beneficio derivante alla holding e, quindi, al gruppo nel suo insieme dall’attività di una controllata (Consiglio di Stato, Sez. IV, 17 del 12 gennaio 2022, n. 217).
Read MoreAPPALTI PUBBLICI PERDITA REQUISITI EX ART. 80 CODICE CONTRATTI – SOSTITUZIONE MANDANTI E MANDATARI IN SEDE DI GARA
L’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato n. 2/2022 ha stabilito che la modifica soggettiva del raggruppamento temporaneo di imprese, in caso di perdita dei requisiti soggettivi di partecipazione di cui all’art. 80 del Codice dei contratti pubblici da parte del mandatario o di una delle mandanti, è possibile non solo in sede di esecuzione del contratto, ma anche in fase di gara; in tal senso depone una corretta interpretazione l’art. 48, commi 17, 18 e 19-ter del medesimo Codice.
Read MoreCONTRATTI PUBBLICI. SCELTA APPLICAZIONE CONTRATTO COLLETTIVO. AMPIEZZA DELLA DISCREZIONALITA DELLA STAZIONE APPALTANTE
Il Consiglio di Stato ha recentemente ribadito che esula dalla discrezionalità riconosciuta alla stazione appaltante la previsione di imporre o di esigere in sede di bando di gara un determinato contratto collettivo nazionale di lavoro, se più tipologie di contratti collettivi possono anche solo astrattamente adattarsi alle prestazioni oggetto del servizio da affidare.
Nel caso in cui la previsione della lex specialis non faccia riferimento ad un particolare CCNL, ma ad un “settore” di riferimento, debbono ritenersi ammissibili offerte che abbiano fatto riferimento ad altri CCNL, purché coerenti con l’attività oggetto dell’appalto da affidare. (Cons. St., sez. V, 10 dicembre 2020 n. 7909)
contratti pubblici. avvalimento. acquisizione ex post della dichiarazione dell’ausiliaria
Il TAR Lazio ribadisce che di deve ritenere ammissibile la produzioneex postdella dichiarazione di impegno dell’ausiliaria, mediante soccorso istruttorio laddove sia possibile verificare che la data della dichiarazione sia certa ed anteriore alla data di scadenza del termine per la presentazione delle offerte. (TAR Lazio, Roma, sez. III Quater, 12 dicembre 2020 n. 13391)
Read MoreAmbiente. Rifiuti. Discarica Cessata. Obblighi di corretta gestione
In caso una discarica non sia più attiva, ma non sia stata ancora definitivamente chiusa, persistono in capo al titolare dell’autorizzazione tutti gli obblighi relativi alla corretta gestione dell’impianto; sussite, quindi, l’obbligo di rispettare non solo le prescrizioni dell’autorizzazione e tutta la normativa ambientale in materia di rifiuti, scarichi, acque ed emissioni nonché, ma anche di procedere alla manutenzione ordinaria e straordinaria di tutte le opere funzionali ed impiantistiche della discarica (Consiglio di Stato Sez. II del 11 novembre 2020,n. 6935).
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